Costruire in modo sostenibile

Per "Storie d'Impatto", testimonianze di imprese e organizzazioni sul tema dell'Impatto Sociale, abbiamo intervistato Danilo Turla, Presidente Cassa Edile Ascoli Piceno e Fermo
Storie d'Impatto, ANCE Ascoli Piceno

Dicembre 5, 2025

ANCE Ascoli Piceno | ESG | Relazione di impatto | SDG | Sostenibilità | Storie d'Impatto

Storie d’Impatto – ANCE Ascoli Piceno

Intervista a Danilo Turla, Presidente Cassa Edile Ascoli Piceno e Fermo

Il nostro focus principale riguarda il territorio in cui operiamo, che è attualmente interessato dalla ricostruzione post-sisma del Centro Italia. In questo contesto, ci stiamo concentrando sul riutilizzo delle macerie provenienti dalle demolizioni degli edifici danneggiati dal terremoto.

Stiamo collaborando con diverse aziende e studi di progettazione per recuperare e riciclare questi materiali, utilizzandoli sia per gli arredi urbani che per elementi di ricostruzione degli edifici stessi. È un obiettivo particolarmente rilevante per noi perché l’attività della ricostruzione rappresenta circa il 70% del fatturato medio delle imprese della zona.

Abbiamo già avviato il processo di riqualificazione di alcuni elementi di arredo urbano e componenti da ricostruzione. La ricerca è partita da analisi chimiche, studi strutturali e ingegneristici, fino ad arrivare agli aspetti architettonici.

Sul fronte degli eventi e della formazione, abbiamo già organizzato e continuiamo a pianificare convegni sul recupero e riciclaggio dei materiali e sulla loro corretta separazione. L’obiettivo è educare e formare anche le risorse interne alle nostre aziende, in modo che l’intero processo di recupero sia più agile e corretto.

Come ANCE, abbiamo al nostro interno anche la scuola edile di Ascoli Piceno, che tradizionalmente si occupava della formazione degli operai. La partnership con C.NEXT è nata anche con lo scopo di ampliare questa offerta formativa, includendo tecnici e personale dedicato allo sviluppo e alla sostenibilità dei processi.

Il settore edilizio è rimasto indietro per anni in termini di ricerca e innovazione, e crediamo che C.NEXT sia il partner giusto per accelerare il recupero rispetto ad altri settori.

Abbiamo intenzione di adottare in modo diffuso la Relazione d’Impatto, anche se molte realtà ancora non l’hanno inserita tra i propri programmi.

Abbiamo ritenuto opportuno prima fare un ragionamento interno sul nostro impatto per poi proporci con strumenti validi e con le opportunità che possiamo rappresentare all’esterno. Per questo stiamo lavorando con ANCE Giovani, che ha una maggiore propensione verso la comunicazione e le nuove opportunità.

Un esempio concreto: a novembre siamo stati l’unica ANCE nazionale presente al Salone dell’Edilizia di Dubai, proprio per avviare un processo di confronto e presentazione della nostra realtà, molto forte e presente nel settore delle costruzioni del territorio piceno.

Prima di divulgare qualsiasi iniziativa, vogliamo completare un’accurata serie di analisi di mercato e ricerche tecnologiche. È il periodo giusto per farlo, non possiamo perdere ulteriore tempo, soprattutto considerando che la ricostruzione post-sisma si completerà nei prossimi anni e dobbiamo essere pronti ad affrontare nuovi progetti, come l’adeguamento delle infrastrutture sulla dorsale adriatica.

Il modello C.NEXT ci ha entusiasmato fin dall’inizio e abbiamo aderito immediatamente.

Il mondo dell’edilizia sta per subire notevoli cambiamenti nel modo di costruire: ci sarà sempre più assemblaggio di elementi industrializzati e prefabbricati in stabilimento, con conseguente trasformazione della natura e della formazione della manodopera. Questo processo di evoluzione sarà molto rapido – lo vediamo già osservando altri paesi più avanti di noi.

Per evitare ritardi e vuoti formativi del personale, ritengo sia necessario essere affiancati da una struttura che possa sostenere tutto il processo di innovazione che non può più attendere.

In Italia abbiamo un problema enorme carenza di manodopera specializzata nel settore delle costruzioni. In sinergia con C.NEXT, vedremo di alleviare questo disagio trasformandolo in opportunità di innovazione.

A livello di ANCE locale, abbiamo l’ambizione di definire il nostro territorio come il distretto dell’edilizia. Abbiamo una lunga tradizione nel settore: già 70-80 anni fa c’erano aziende leader a livello nazionale. C’è stato poi uno sviluppo importante anche in seguito al sisma, che ha portato tutte le aziende a strutturarsi e formarsi con valide risorse interne.

Per mantenere questa struttura, dobbiamo cercare nuovi mercati, nuove opportunità ma essere anche rapidi nell’innovazione facendo la differenza rispetto alla concorrenza. Questo non può avvenire se non attraverso un’evoluzione formativa e di ricerca.

Crediamo nell’importanza di creare sinergie e lavorare insieme tra soggetti con competenze diverse che, coese, possono creare quel sistema che fa funzionare le cose. Un vantaggio per tutti i soggetti coinvolti che si riflette poi sul territorio, perché lavorando insieme e meglio, tutto il tessuto locale ne potrà beneficiare.

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