Viaggio in Italia – Emilia-Romagna

Vi portiamo alla scoperta delle regioni italiane e dei loro aspetti più interessanti in termini di propensione all’innovazione e opportunità di crescita e sviluppo economico–sociale
Copertina Emilia-Romagna

Dicembre 19, 2025

Emilia-Romagna | Viaggio in Italia

Pannelli solari verticali, affitti studenteschi, scarti vegetali, comunicazione accessibile e biopelle dal caffè: questi, in estrema sintesi, i cinque temi delle idee imprenditoriali selezionate come vincitrici della prima edizione della Call for Startup, iniziativa lanciata da C.NEXT Ivrea a fine aprile.

Prosegue il nostro “Viaggio in Italia” alla scoperta delle regioni con il maggior potenziale di innovazione e sviluppo economico-sociale. Questa volta ci spostiamo nel cuore del Paese: l’Emilia-Romagna.

L’Emilia-Romagna è una delle regioni più dinamiche d’Italia: tutte le principali infrastrutture nazionali passano di qui. La sua posizione geografica, al crocevia tra Nord e Sud, tra Adriatico e Tirreno, la rende un passaggio quasi obbligato per chiunque attraversi la penisola.

Con circa 4,5 milioni di abitanti distribuiti in 9 province e 330 comuni, è la sesta regione per popolazione. Ma i numeri assoluti dicono poco: quello che conta è la qualità del tessuto sociale ed economico. Con un’incidenza di residenti stranieri del 12,6%, la più alta d’Italia rispetto alla media nazionale dell’8,9%, la regione si conferma territorio di accoglienza e integrazione, con una struttura demografica sostanzialmente in linea con le medie nazionali.

L’elemento distintivo dell’Emilia-Romagna è la sua rete infrastrutturale capillare e strategica. Bologna rappresenta il vero snodo del Paese, il punto da cui partono e in cui convergono le principali direttrici nazionali.

Sul fronte aeroportuale, la regione conta quattro aeroporti internazionali. Il Guglielmo Marconi di Bologna, con 10,8 milioni di passeggeri nel 2024 (ottavo aeroporto italiano), collega circa 120 destinazioni. Gli scali di Rimini, Forlì e Parma completano l’offerta con circa 700.000 passeggeri complessivi, garantendo accessibilità diffusa al territorio.

La rete ferroviaria è ancora più impressionante: 1.284 km gestiti da RFI, di cui 716 km classificati come “linee fondamentali” e 752 km a doppio binario, più ulteriori 352 km di linee secondarie gestite da Ferrovie Emilia-Romagna. Da Bologna Centrale partono collegamenti per Milano in un’ora, per Firenze in 40 minuti, per Verona in 50 minuti, con cadenza oraria per Padova e Ancona. Una connettività che non ha eguali in Italia.

La rete autostradale conferma questa centralità: l’A1 Milano-Napoli, spina dorsale del Paese, attraversa per circa 200 km il territorio regionale, con Bologna come punto nevralgico grazie a un complesso sistema di tangenziali, complanari e raccordi. L’A14 Bologna-Taranto si snoda per 145 km lungo la costa adriatica, mentre la storica Via Emilia (SS9) attraversa l’intera regione per oltre 300 km, mantenendo inalterata la sua funzione di collegamento est-ovest.

L’unico punto di relativa debolezza è sul fronte marittimo: la regione conta un solo porto commerciale, quello di Ravenna, che ha movimentato circa 26 milioni di tonnellate nel 2024, affiancato da alcuni porti turistici e strutture minori.

Infografica su Emilia-Romagna

Se le infrastrutture sono l’ossatura della regione, l’innovazione ne è il sistema nervoso. L’Emilia-Romagna è seconda in Italia per propensione all’innovazione, con un Regional Innovation Index (RII) di 115,4, classificata come “strong innovator” sia a livello nazionale che europeo.

I numeri raccontano una storia di eccellenza diffusa. La regione è prima in Italia per investimenti in Ricerca e Sviluppo del settore privato e prima per brevetti registrati tramite il sistema PCT (Patent Cooperation Treaty). Conta 908 startup innovative (quarta regione per numero assoluto) e 232 PMI innovative, con una densità di 20,4 startup ogni 100.000 abitanti.

Ma l’innovazione in Emilia-Romagna non è solo questione di numeri: è un approccio sistemico che integra università, imprese, centri di ricerca e istituzioni. Gli indicatori del Regional Innovation Scoreboardeuropeo vedono la regione sul podio italiano in 9 indicatori su 23, con punte di eccellenza nella formazione continua (seconda in Italia), nelle co-pubblicazioni scientifiche e nelle innovazioni di prodotto e processo.

Esistono poi due incubatori certificati dal Ministero delle Imprese e un ecosistema articolato che comprende tre Parchi Scientifici e Tecnologici (PST), due European Digital Innovation Hub promossi dalla Commissione europea, tre acceleratori di CDP, un Competence Center nazionale (BI-REX con sede a Bologna), e una rete capillare di 19 Digital Innovation Hub distribuiti su tutto il territorio regionale.

Uno dei segreti del successo dell’Emilia-Romagna è la qualità del suo sistema formativo. La regione ospita quattro università che nel 2024 hanno formato complessivamente 37.055 laureati, di cui oltre la metà (20.093) all’Alma Mater Studiorum di Bologna, terzo ateneo d’Italia dopo Pegaso e La Sapienza.

Il dato ancora più significativo riguarda la formazione STEM (Science, Technology, Engineering, Mathematics): l’Emilia-Romagna ha formato 11.185 laureati in discipline scientifiche e tecnologiche nel 2024. L’Università di Bologna da sola ne ha laureati 5.830, risultando il quinto ateneo d’Italia in questo ambito, ma primo in assoluto per numero di corsi STEM attivati (108 su 271 totali).

L’offerta formativa è completata da sette Istituti Tecnici Superiori (ITS) che coprono altrettante aree tecnologiche strategiche, con 80 corsi distribuiti in 21 sedi. Dalla meccanica motoristica (ITS MAKER con 21 corsi) al biomedicale, dalla logistica sostenibile all’agroalimentare, gli ITS emiliano-romagnoli rappresentano un ponte efficace tra formazione e mondo del lavoro.

I risultati sul mercato del lavoro confermano l’efficacia del sistema: tasso di disoccupazione al 4,3% (sesta regione con il dato più basso in Italia), NEET all’11% (settimo miglior dato nazionale) e un tasso di occupazione del 53,5% (quarto in Italia). Il reddito medio dei lavoratori dipendenti nel 2023 è di 24.927 euro, secondo in Italia dopo la Lombardia.

Infografica su Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna conta 388.601 imprese attive, quinta regione in Italia, di cui il 10,1% (39.145) sono manifatturiere, dato superiore alla media nazionale dell’8,7%. La regione ospita 13 distretti industriali che coinvolgono 114 comuni, con una forte concentrazione nel settore della meccanica (7 distretti su 13).

La densità d’impresa è di 87,3 ogni 1.000 abitanti, in linea con la media nazionale, mentre le 585 reti d’impresa attive (sesta regione in Italia) testimoniano una cultura della collaborazione e dell’aggregazione che caratterizza il modello produttivo regionale.

Un elemento distintivo è l’assenza di aree di crisi industriale complessa, segnale di un tessuto economico resiliente e capace di adattarsi ai cambiamenti. Questo è dovuto anche al fatto che l’innovazione non è prerogativa solo delle grandi imprese, ma permea l’intero sistema produttivo, dalle PMI alle microimprese.

Bologna si conferma il centro dell’innovazione regionale, ma l’ecosistema è distribuito capillarmente. Il sistema si articola attorno a tre organizzazioni principali che lavorano in modo coordinato.

Il sistema CLUST-ER rappresenta la rete regionale della ricerca industriale e dell’innovazione, coordinata dal PST ART-ER, e conta attualmente 11 cluster associati. La Rete TECNOPOLI dell’Emilia-Romagna e la Rete Alta Tecnologia completano questo sistema integrato.

A questi si aggiungono strutture specializzate come Ecosister (ecosistema dell’innovazione con sede a Bologna), la Casa delle Tecnologie Emergenti CTE COBO, e una rete di FabLab distribuiti in tutte le province, che avvicinano le tecnologie digitali e la fabbricazione avanzata a cittadini e imprese.

Particolarmente rilevante è la presenza del Cluster Tecnologico Nazionale Fabbrica Intelligente con sede a Bologna, che coordina attività di ricerca e innovazione nel settore manifatturiero a livello nazionale.

L’Emilia-Romagna non è solo lavoro e innovazione. La regione ha accolto 11,9 milioni di turisti nel 2024 per un totale di circa 40,8 milioni di notti, posizionandosi al sesto posto tra le regioni italiane. Il marchio turistico Riviera Romagnola, che comprende 11 comuni, da solo ha attratto circa 6 milioni di turisti, per un totale di 26,4 milioni di notti.

Rispetto al 2019, prima della pandemia, la crescita è stata del 2,4% in termini di turisti e dello 0,3% per le presenze, dati inferiori alla media nazionale ma che nell’ultimo anno hanno mostrato un’accelerazione (+3,6% di presenze e +6,9% di notti) più vicina ai trend nazionali.

Il settore turistico occupa oltre 28.000 addetti, pari all’1,69% del totale, leggermente sotto la media italiana. Tuttavia, rappresenta un complemento importante all’economia regionale, aggiungendo valore a un territorio già ricco di opportunità.

La qualità della vita è testimoniata anche dalla presenza di 11.263 enti del terzo settore, terza regione per numerosità dopo Lombardia e Lazio, con una densità di 253 ogni 100.000 abitanti. Le numerosefondazioni di rilievo presenti sul territorio costituiscono un patrimonio importante per progetti di sviluppo sociale e innovazione territoriale.

Infografica su Emilia-Romagna

L’Emilia-Romagna rappresenta un modello interessante di sviluppo equilibrato: infrastrutture eccellenti, forte propensione all’innovazione, sistema formativo di qualità, tessuto produttivo resiliente e buona qualità della vita. La regione ha saputo valorizzare la sua posizione strategica trasformandola in un vantaggio competitivo concreto.

La sfida per il futuro sarà mantenere questa leadership innovativa in un contesto europeo sempre più competitivo, continuando a investire in ricerca, formazione e infrastrutture digitali. Il modello emiliano-romagnolo dimostra che innovazione e tradizione produttiva possono convivere, a patto di costruire ecosistemi funzionanti dove università, imprese e istituzioni collaborino con obiettivi condivisi. Per territori e istituzioni che vogliono attivare progetti di innovazione e sviluppo economico-sociale, l’Emilia-Romagna offre non solo un benchmark da studiare, ma anche un sistema di competenze e infrastrutture con cui collaborare per costruire percorsi di crescita sostenibile e inclusiva.

Fonti 

ISTAT

ASSOPORTI

ASSAEROPORTI

USTAT

INFOCAMERE-MOVIMPRESE

EIS/RIS

ITS

RFI

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