Storie d’Impatto – Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte
Intervista a Longino Carducci, Presidente della Fondazione
Quali sono i principali Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) individuati dalla Fondazione nella sua attività?
La Fondazione Ottavio Sgariglia Dalmonte nasce per promuovere lo sviluppo economico e sociale attraverso il microcredito. La nostra missione è offrire supporto, consulenza e sostegno finanziario a nuove iniziative, anche di piccola dimensione, ma capaci di generare valore e impatto sul territorio.
Quali attività o iniziative avete sviluppato o avete in programma nell’immediato futuro per raggiungere questi obiettivi?
Il nostro approccio parte dal binomio persona–idea. Valutiamo non solo il progetto tecnico, ma anche chi lo propone e l’aspetto solidaristico, per fornire un sostegno concreto al territorio. Spesso chi si rivolge a noi non ha accesso al credito bancario tradizionale, ma possiede un’idea solida e la volontà di realizzarla. In questi casi, interveniamo con piccoli finanziamenti — 40 o 50 mila euro — che possono fare la differenza tra un sogno e un’attività concreta.
Accanto al microcredito, investiamo molto in educazione finanziaria: è un tema che consideriamo fondamentale per costruire una cittadinanza economica consapevole. Abbiamo organizzato diversi eventi e incontri formativi, dedicati sia alle scuole sia ai professionisti, che rappresentano un canale e un moltiplicatore per la diffusione della cultura economica e del nostro scopo sociale.
Stiamo inoltre collaborando con realtà come la Caritas e la CEI, in particolare in occasione dell’Anno Giubilare, per dare concretezza al tema della “speranza” attraverso opportunità di microcredito e sostegno all’iniziativa personale. Questo vuol dire non solo “dare il pesce”, ma soprattutto “fornire una canna da pesca e insegnare a pescare”.
Quale impatto concreto immaginate possa avere lo strumento della Relazione d’Impatto sulla vostra realtà?
Finora non abbiamo redatto una Relazione d’Impatto, ma la riteniamo molto utile. Intendiamo avviare questo percorso, perché può rappresentare un ulteriore strumento per una programmazione più consapevole e trasparente.
Documentare ciò che facciamo, i risultati raggiunti e le collaborazioni avviate permette di valorizzare il lavoro svolto e, allo stesso tempo, di comunicare meglio l’impatto della nostra azione sul territorio.
Spesso, raccogliendo i dati e le esperienze di un anno, ci si accorge di aver fatto molto di più di quanto si immaginava: la Relazione d’Impatto diventa quindi anche uno strumento di crescita interna e di condivisione con i partner.
Perché avete scelto di aderire e investire nel progetto C.NEXT?
Abbiamo aderito a C.NEXT fin dalla sua nascita, come soci fondatori, perché ne abbiamo compreso subito il valore: un sistema collaborativo, un “condominio delle competenze” dove ogni soggetto porta il proprio contributo.
Nel nostro caso, la Fondazione offre sostegno finanziario, consulenza e accompagnamento alle iniziative che emergono da questo ecosistema. Ci sentiamo parte integrante di un progetto più ampio, che punta a rafforzare il tessuto economico e sociale del territorio.
Quali le ricadute che vi aspettate a seguito di questa partecipazione?
La nostra è una tessera del mosaico di C.NEXT. Le sinergie che possono nascere da questo sistema saranno decisive per ampliare il nostro raggio d’azione e per intercettare nuove idee e nuovi progetti da sostenere.
Ci aspettiamo che la partecipazione a C.NEXT ci consenta di rafforzare le collaborazioni con altri enti e associazioni del territorio, creando un circolo virtuoso di conoscenze, strumenti e opportunità a beneficio di chi vuole mettersi in gioco con un progetto imprenditoriale.

