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Formazione e tutela ambientale per il futuro

Per "Storie d'Impatto", testimonianze di imprese e organizzazioni in tema di Impatto Sociale, abbiamo intervistato Valentina Bandera, Corporate Sustainability Manager in Reti S.p.A.
Impatto Sociale Reti S.p.A.

1 Febbraio 2024

Relazione d'impatto | Reti S.p.A. | SDG | Sostenibilità | Storie d'Impatto

Storie d’Impatto – Reti S.p.A.

Intervista a Valentina Bandera, Corporate Sustainability Manager in Reti S.p.A.

Sicuramente l’Agenda 2030 e gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU sono un punto di riferimento per la nostra strategia di sostenibilità. Gli obiettivi che sentiamo più vicini sono quello relativo all’istruzione di qualità e quello legato alle azioni contro il cambiamento climatico.

Quali sono le attività e le iniziative che avete in programma per raggiungere questi obiettivi?

Per quanto riguarda l’educazione di qualità, come Reti da anni sosteniamo il sistema degli ITS, ospitando classi di studenti degli istituti tecnici superiori all’interno del nostro campus. Diversi colleghi sono inoltre impegnati quotidianamente in attività di docenza e preparazione dei corsi.

Questa collaborazione permette agli studenti di avere accesso a una formazione professionale di alto livello e di fare esperienza all’interno dell’azienda, portando anche all’assunzione di studenti degli ITS e alla creazione di nuovi posti di lavoro.

Siamo poi entrati a far parte dell’Impact Education Coalition, iniziativa lanciata dalle B Corp italiane, per stringere ancora di più i rapporti con le scuole del territorio. In questo senso da poche settimane è partito il programma “Reti for School”, con attività formative rivolte alle scuole per capire cosa succede all’interno di una realtà aziendale complessa come la nostra, quali sono le figure professionali più ricercate, avviando gli studenti a un percorso lavorativo rivolto al futuro.

Relativamente alle azioni contro il cambiamento climatico siamo convinti che ogni azienda debba contribuire per minimizzare i suoi impatti sull’ambiente: nel 2023 abbiamo adeguato il nostro statuto inserendo l’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030. Per fare questo siamo partiti da un progetto molto ambizioso che ci ha visto monitorare tutte le nostre emissioni, comprese quelle indirette di Scope 3. In questo modo abbiamo consapevolezza di quelli che sono i nostri hotspot di emissione e potremo procedere nel minimizzare le nostre missioni, per poi compensare quelle residue.

Quale impatto concreto sulla vostra realtà, in termini di sviluppo e crescita, immaginate possa avere lo strumento della Relazione d’Impatto?

La Relazione di Impatto è per ogni Società Benefit un documento di importanza fondamentale. Noi attingiamo la maggior parte dei dati dal bilancio integrato, la fonte dei KPI (Key Performance Indicator) che andiamo a monitorare annualmente. Senza la Relazione di Impatto questi sarebbero però solamente dei numeri: al suo interno è contenuta la storia del nostro percorso di sostenibilità, con la rendicontazione di tutti i KPI individuati l’anno precedente, ma soprattutto il nostro futuro, con i nostri obiettivi concreti per il medio breve periodo.

La partecipazione in C.NEXT ha rappresentato uno dei punti chiave della storia più recente di Reti, a testimonianza della volontà dell’azienda di espandere il proprio business in altre zone d’Italia e all’estero. Il fatto che la prima partecipazione sia avvenuta all’interno di C.NEXT, quindi una Società Benefit, non è un caso: siamo convinti che un allineamento valoriale sia fondamentale per ottenere dei risultati concreti e duraturi nel tempo.

Sicuramente tra Reti e C.NEXT ci sono tanti punti in comune, a partire dall’innovazione. Riteniamo infine che questa partecipazione sia importante non solo considerando l’impatto economico, ma anche il potenziale impatto sul territorio e sulle comunità, ad esempio per l’opportunità dei poli del sistema C.NEXT di creare nuovi posti di lavoro e, a livello ambientale, riqualificare aree dismesse.

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